La visita proctologica
Oggi la Scienza Medica fa progressi anche e soprattutto attraverso la prevenzione.
Il programma di screening è un intervento sanitario di prevenzione il cui obiettivo è, attraverso la diagnosi in una fase precoce della malattia,quello di intervenire tempestivamente per facilitare la guarigione e ridurre la mortalità.
Per quanto riguarda il campo di competenza colon proctologico,dal marzo 2005 è in atto il programma di screening per la diagnosi precoce del carcinoma del colon retto, che costituisce un importante problema di salute pubblica: ogni anno compaiono in Italia 37.000 nuovi casi; il rischio di ammalarsi aumenta con l’età, soprattutto a partire dai 50 anni
La Vista Proctologica rappresenta un momento di prevenzione e per tale motivo ,a mio avviso,dovrebbe essere proposta a più ampio raggio e essere di complemento ad ogni visita medica gastroenterologia.
Fondamentale e’ la valutazione dei disordini anorettali che include un’attenta anamnesi ed un esame obiettivo dell’area del canale anale .
Anamnesi
I sintomi più frequenti comprendono sanguinamento, dolore, secrezione (mucosa, purulenta, o fecale) e modificazioni dell’alvo.
Occorre inoltre conoscere le eventuali malattie associate, la terapia in corso, l’anamnesi familiare, la tendenza al sanguinamento e se il soggetto ha fatto viaggi o ha avuto rapporti sessuali a rischio.
Il sintomo che più frequentemente segna l’esordio di condizioni patologiche sia benigne sia maligne dell’ano e del colon e’ il sanguinamento
Occorre indagare se il sangue è scuro o rosso vivo oppure se sono presenti dei coaguli, se è frammisto o meno alle feci, e se a goccia nel water o solo sulla carta igienica.
Per lo più il sangue che fuoriesce separato dalle feci se è di colore rosso vivo ed è dovuto al sanguinamento delle emorroidi interne. Il sangue che si ritrova sulla carta è associato ad una patologia emorroidaria minore oppure ad una ragade anale. I coaguli o la melena indicano rispettivamente un sanguinamento proveniente dal colon o anche di origine più prossimale.
Nonostante tutte le informazioni che possiamo trarre da una attenta anamnesi è sempre necessario valutare l’intestino prossimale per escludere la possibilità di patologie più serie quali il cancro maggiormente nei casi in cui non sia stato possibile evidenziare la fonte del sanguinamento o se ci troviamo di fronte a pazienti con un elevato rischio di sviluppare un cancro per età e storia familiare.
Il dolore anorettale che insorge durante o subito dopo l’evacuazione e che viene descritto come un dolore molto forte è associato ad una ragade anale.
In presenza di un ascesso o di una fistola il dolore può essere o meno sincrono con l’evacuazione e ha andamento pulsatile
Un dolore che non è correlato con l’evacuazione di solito è associato ad una proctalgia leggera o alla sindrome dell’elevatore dell’ano, condizione caratterizzata da episodi dolorosi di breve durata (meno di 20-30 minuti) che compaiono spesso di notte e diminuiscono camminando, con un bagno caldo o con altre manovre.
Durante l’anamnesi occorre accertare le eventuali modificazioni dell’alvo: quando si e’ modificato e con quali caratteristiche, per poter impostare eventuali approfondimenti diagnostici.
Ecco allora che ha inizio l’esame obiettivo
Il paziente assumerà una posizione in decubito laterale sinistro (posizione di Sims)
In questa fase è importante che il chirurgo non dimentichi mai che l’esame rappresenta per la a maggior parte dei paziente un’esperienza molto più Imbarazzante di qualsiasi altra indagine. Oltre al disagio,poi, ogni paziente che di recente abbia notato sintomi allarmanti,come la a perdita di sangue ,si trova in preda a un normale stato di apprensione. Inoltre se uno dei sintomi accusati e’ il dolore anale il paziente sarà ancora più spaventato per il dolore che l’esame potrà procurare.
Ecco perché credo che il primo compito del chirurgo sia quello di far si che il paziente sia meno ansioso e possa così rilasciare la propria muscolatura.
Quindi procedere con la a massima delicatezza nell’ispezione.
L’ispezione viene effettuata con una buona luce che permette di valutare i tessuti cutanei, le escoriazioni, le cicatrici, ed ogni modificazione dell’aspetto della pelle nella zona perianale. Un ano pervio può indicare incontinenza ed un possibile prolasso. Facendo eseguire al paziente degli sforzi si possono evidenziare emorroidi o prolasssi.
L’ esame digitale con il dito indice inserito delicatamente nel canale anale ci permette di percepire il tono degli sfinteri anali a riposo o sotto contrazione volontaria, la presenza di una massa, un indurimento, un restringimento o comunque un’alterazione della levigatezza del piano mucoso. Negli uomini deve essere palpata la prostata; nelle donne la parete vaginale posteriore deve essere spinta in avanti per individuare un rettocele.
L’anoscopia segue questa fase e ottimizza la valutazione delle patologie del canale anale e dell’ano.
Possiamo visionare i segni precoci di una infiammazione, la presenza di granulomi,la friabilità e la presenza di ulcerazioni. Le lesioni macroscopiche come polipi o un carcinoma vengono identificate.
Se necessario si esegue una biopsia per ottenere una precisa diagnosi istopatologica
Nel ritirare lo strumento, l’area anorettale può essere ben studiata per individuare un prolasso della mucosa, la presenza di emorroidi e di ragadi.
Infine nei portatori di fistole anali,con l’indagine proctoscopia,si può mettere in evidenza,di solito vicino alle cripte anali,il tramite interno della fistola tessa da cui ,al momento del passaggio dello strumento,può uscirete per compressione del materiale purulento.
Quando necessario verranno richieste altre indagini quali il clisma opaco, la sigmoidoscopia o la colonscopia, e l’esame delle feci, soprattutto qualora si sospetti una diarrea infettiva o malattie sessualmente trasmesse.
Altri esami utili a definire la diagnosi specie in caso di incontinenza anorettale o stitichezza o disordini del pavimento pelvico sono la manometria, la defecografia, e l’elettromiografia mentre l’ecografia e la risonanza magnetica sono risultate molto indicate nella valutazione dei processi suppurativi anorettali
Quando sottoporsi ad una visita colon proctologica
Alla comparsa di sintomi ano rettali,a qualunque eta’.
Per la diagnosi precoce di tumori del colon retto,la visita colonproctologica rappresenta un importante mezzo di prevenzione .
Si consiglia di sottoporsi,a scopo di prevenzione, dopo i 40 anni. Se in famiglia si sono verificati dei casi di tumore al tratto colo rettale, la visita dovrebbe essere effettuata anche in assenza di sintomi