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Proctoscopia Turbigo
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Proctoscopia Turbigo
Hai, di recente, notato sintomi strani che coinvolgono la regione intestinale o anale? Il medico ti ha consigliato di effettuare un controllo con il proctologo, cioè il medico specialista che si occupa di quest’area del corpo? È possibile che dovrai effettuare una Proctoscopia Turbigo, un semplice esame che può aiutare il medico ad individuare le cause scatenanti del tuo malessere?Che cos’è la Proctoscopia Turbigo? L’esame è doloroso, quanto dura, come si svolge? Quali patologie può individuare? Vediamo le risposte a queste domande che molto comunemente i pazienti hanno prima della Proctoscopia Turbigo.Proctoscopia Turbigo: come si svolge l’esame
La visita con il proctologo, specie se è la prima volta che vai da lui, inizia tassativamente con la raccolta dell’anamnesi. L’anamnesi è una lista di informazioni cliniche che non solo permettono al medico di conoscere lo stile di vita, le abitudini e i disturbi del paziente, ma che possono fornire preziosi indizi sulla causa del malessere del malato. Alcuni esempi di domande per la compilazione dell’anamnesi sono:- Età, sesso, stile di vita, abitudini alimentari, sportive, lavorative
- Assunzione di farmaci, quali, in che quantità e per quali disturbi
- Malattie, infezioni, disturbi e disfunzioni presentatesi prima del momento della visita
- Presenza di allergie, per evitare di prescrivere farmaci pericolosi per la salute
- Indagine sui sintomi riscontrati (quali sono, da quanto tempo persistono, se sono continui o intermittenti, se vengono aggravati da alcune condizioni esterne specifiche, se si sono già presentati in passato)
- Raccolta ed analisi degli esiti di precedenti esami diagnostici e visite mediche
- Analisi dello stato di salute dei familiari (alcune malattie che coinvolgono il tratto digerente risultano influenzate dalla genetica, quindi se un familiare prossimo ha già sofferto dello stesso disturbo è utile informare il medico di questa eventualità)
- posizione di Sims: sdraiato sul fianco, generalmente il sinistro, con le ginocchia raccolte il più possibile vicine al petto
- Posizione genupettorale: a carponi sul lettino, con il torace e l’addome sostenuti da cuscini o materassini e in appoggio sui gomiti e gli avambracci
Indicazioni diagnostiche della Proctoscopia Turbigo
Le malattie che coinvolgono l’apparato digerente, e in particolare il suo ultimo tratto, sono molto più diffuse di quel che si immagina comunemente. Le indicazioni diagnostiche più frequenti per le quali viene richiesta una Proctoscopia Turbigo sono:- Presenza di malattia emorroidaria: le emorroidi sono il plesso di vasi sanguigni che irrora l’ano e il retto. Quando si infiammano, si parla di malattia emorroidaria. I sintomi principali sono dolore, sanguinamento (anche piuttosto copioso nei casi più gravi), leggera anemia, prurito. Nei casi più seri, l’infiammazione dei vasi sanguigni può essere così vistosa da far emergere dall’ano le vene ed arterie coinvolte. Le cause più frequenti della malattia emorroidaria sono la stitichezza (dovuta a cause genetiche, scarsa igiene alimentare, immobilità forzata, assunzione di farmaci e stupefacenti oppioidi), l’obesità e la gravidanza o il parto, per lo stress a cui è sottoposto il pavimento pelvico in queste condizioni. La condizione non è pericolosa, se immediatamente individuata e curata. Se trascurate, oltre che estremamente dolorose, le emorroidi infiammate possono necrotizzarsi o creare una trombosi. La cura della malattia emorroidaria avviene principalmente agendo sulla stitichezza (controllandola con la dieta e i farmaci) e sull’infiammazione, con preparati da applicare topicamente. Nel caso la condizione non regredisca spontaneamente e con questo protocollo terapeutico, si può procedere con la chirurgia; le tecniche sono ormai minimamente invasive e permettono un recupero davvero veloce e con pochissimi strascichi. Va sottolineato che la chirurgia non è una soluzione definitiva: se la stitichezza non fosse messa sotto controllo, la malattia può ripresentarsi in una posizione differente.
- Presenza di ragadi anali e rettali: la ragade è una piccola lacerazione di una mucosa, in questo caso della mucosa del retto o dell’ano. Le ragadi anali sono causate principalmente dalla stitichezza e dall’accumulo di feci dure e voluminose nell’ampolla rettale, che deve estendersi eccessivamente per permetterne il passaggio. I sintomi sono dolore, anche severo, e piccolo sanguinamento durante la defecazione. Le persone che più spesso soffrono di questa malattia sono lattanti, bambini, persone che soffrono di stitichezza e donne in gravidanza. Le ragadi vengono spesso individuate dalla palpazione dell’area da parte del proctologo, che confermerà il grado di profondità e la posizione con la Proctoscopia Turbigo. La cura delle ragadi avviene in tre passaggi: controllando la stitichezza, tramite farmaci o un regime alimentare più salutare, applicando una pulizia più profonda per evitare l’infezione della ferita, e favorendo il rilassamento della mucosa anale attraverso l’assunzione di medicine specifiche (calcio-antagonisti, nitroglicerina per uso topico). Nel caso la ferita da ragade non si rimarginasse spontaneamente, o anzi si ulcerasse rendendo la rimarginazione lenta e dolorosa, è possibile intervenire chirurgicamente con procedure minimamente invasive. La più utilizzata è la criochirurgia, che consiste nel “bruciare” la ferita ad una temperatura di -18/-20 gradi centigradi tramite l’impiego di azoto liquido. Nuovamente, la trascuratezza dello stile di vita può generare un nuovo aggravamento della condizione, per cui dopo l’eventuale intervento dovrai continuare a seguire le indicazioni del proctologo e del medico di base.
- Polipi rettali: i polipi sono neoformazioni che si creano lungo la parete interna dell’intestino e del retto. Possono essere asintomatici o creare sanguinamento, anemia e dolore addominale, a seconda della posizione, della dimensione e del grado di infiammazione. Generalmente sono di natura benigna, ma si preferisce asportarli tramite endoscopia sia per eliminare il fastidio, sia per analizzarne il tessuto in laboratorio ed escludere la presenza di una malattia cancerosa. Con la Proctoscopia Turbigo si possono individuare ed analizzare polipi collocati nel retto, nell’ampolla rettale o nell’ano; se sono in una posizione più elevata, sarà necessario sfruttare la tecnica colonscopica.
- Morbo di Crohn: il morbo di Crohn è una malattia autoimmune che si manifesta con sintomi intestinali, dermatologici, oftalmologici e ortopedici. Il corpo smette di riconoscere un organo come proprio e lo attacca sistematicamente, generando una severa infiammazione. I sintomi del morbo di Crohn sono: dolore addominale, diarrea (anche con presenza di sangue), vomito, perdita di peso inspiegabile, stanchezza, infiammazione della pelle, dermatite, infiammazione degli occhi, artriti. La malattia non è eliminabile, ma controllabile con un regime dietetico severo e i farmaci. Nei casi più gravi, può rendersi necessario asportare le porzioni dell’intestino più compromesse. La Proctoscopia Turbigo non è l’unico esame da svolgere nel caso si soffra o si sospetti il morbo di Crohn, ma può fornire valide indicazioni sullo stato di avanzamento della malattia.
- Sindrome del colon irritabile: la sindrome del colon irritabile è forse la più comune malattia dell’apparato digerente. Si presenta con diarrea alternata a stitichezza, dolore addominale, nausea, difficoltà di digestione. È molto spesso causata dallo stress e può essere aggravata dalla concomitanza con il ciclo mestruale (dato che gli ormoni influenzano lo stato dell’intestino). La Proctoscopia Turbigo può aiutare ad escludere la concomitanza con altre patologie. La malattia non è curabile, ma si può controllare adottando un regime alimentare più idoneo (che può mirare anche ad attutire i sintomi di eventuali allergie ed intolleranza), praticando attività sportiva e riducendo il livello di stress con la psicoterapia o i farmaci.
- Diverticolite o diverticolosi: la diverticolite è una malattia che si manifesta con la creazione di piccole sacche nell’intestino, che possono infiammarsi e farla diventare diverticolosi. I sintomi sono tipicamente il dolore addominale, specie nella regione delle fosse iliache, e una sensazione di malessere generalizzato. La Proctoscopia Turbigo difficilmente individua la presenza di diverticoli (solitamente posizionati ben più in alto nell’intestino), ma può aiutare ad escludere altre cause e la compresenza di altri disturbi che possono rendere meno chiara la diagnosi.
- Prolasso del retto: come tutte le strutture muscolari, anche il retto può andare incontro ad una lassìa (cioè un rilassamento del tono) dovuta all’invecchiamento o ad un trauma. Le cause più frequenti del prolasso del retto sono la gravidanza (magari gemellare, o con un importante aumento di peso), il parto naturale e l’obesità. Queste condizioni ed eventualità causano un forte aumento del peso e della tensione sul pavimento pelvico, che può iniziare a sostenere in modo meno efficace il peso degli organi interni. Se il pavimento pelvico e i muscoli perdono molto del proprio tono, il retto può prolassare severamente. Non esistono modi per ridurre il prolasso spontaneamente, se non la chirurgia. Se il prolasso è di minima entità, o se ne vuole scongiurare la comparsa, esistono degli esercizi muscolari (detti di Kegel, dal nome del medico che li ha sviluppati) da effettuare per rinforzare l’area. In ogni caso, è bene chiedere indicazioni al proprio medico di base, al ginecologo o al proctologo prima di iniziarli.
- Tumore del retto o dell’ano: il tumore del retto e dell’ano è una malattia che ha avuto una preoccupante crescita statistica negli ultimi decenni. I fattori di rischio comportano l’essere fumatore, l’adottare un regime alimentare sregolato e troppo ricco (tra le abitudini alimentari notoriamente più pericolose ci sono un eccessivo consumo di insaccati e carne rossa e grassa), l’obesità e un cattivo stato di salute generale. I sintomi sono vari e nelle fasi iniziali vaghi: dolore addominale, difficoltà digestive, nausea, malessere, stanchezza, diarrea, costipazione. Nelle fasi più avanzate della malattia si presenza sanguinamento durante la defecazione o presenza di sangue occulto nelle feci (cioè non individuabile ad occhio nudo ma solo tramite analisi di laboratorio). La Proctoscopia Turbigo può identificare la presenza di masse e tumefazione nell’ano o nel retto, che sono uno dei sintomi della presenza della malattia. Ovviamente, non è l’unica analisi necessaria a formulare una diagnosi certa. Verranno sicuramente richiesta una biopsia, ecografie e TC, analisi del sangue e delle feci. La malattia è grave e seria, ma se scoperta nelle fasi iniziali e trattata con un protocollo aggressivo può venire curata completamente.
Forse non sapevi che…
La proctologia (dal greco πρωκτός, ano, e λογία, studio) o, in un contesto più ampio, la colon-proctologia, occupandosi in maniera altamente selettiva delle malattie del colon-retto e ano, rappresenta una superspecialità che, originando dalla chirurgia, si allarga, sia in fase diagnostica sia terapeutica, a branche molto differenti, quali gastroenterologia, oncologia, dermatologia, infettivologia, perineologia.(fonte Wikipedia)
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